Ragazzo dell’Europa.
di Nesos
Mi colgo nei riflessi di queste acque, di queste terre, di queste pietre, nei giochi delle nuvole di questo cielo. Mi leggo nei segni dell’uomo, nelle parole che non comprendo, nelle assonanze che scopro curioso, nelle melodie che conosco per non averle mai ascoltate. Mi stupisco della bellezza. Continuamente. e lo dico e lo dico. perchè appartengo a questa terra, rigogliosa e ricca, profondamente umana e intimamente divina. perchè sento la primavera invaderla nella perenne rinascita del suo orgoglio, celebrato dalla mano dell’uomo. perchè sento la sua identità. perchè trovo le sue radici forti e inestricabili, traguardo l’azzurro tra i rami intrecciati, tra le prime foglie di verdi brillanti. sopra ad ogni parola, Europa, mentre viaggio per i tuoi sentieri, vagabondo, so che ti appartengo.
Stupirsi della bellezza… tempo fa rimasi intimamente impressionata da quella che fu definita “americana bellezza”..l’idea di una bellezza astratta, superiore. Ma superiore a cosa? “Banalmente” al contingente?…superiore alla vita..ci credo poco..ogni dettaglio ne è pregno. Il dettaglio..contingenza superiore.
R.
Non c’è bellezza superiore alla vita. e sì, hai colto il segno, il segreto è nel dettaglio.. sintesi di forze archetipe. e incontenibili. ma con grazia (anche brutale).
tu col cuore fuori strada
tu che fai l’amore selvaggio
trovi sempre un passagio per andare più in là
viaggi con quell’aria precaria
sembri quasi un poeta dentro ai tuoi bouleavard
tu ragazzo dell’Europa….