Ragazzo dell’Europa.

Mi colgo nei riflessi di queste acque, di queste terre, di queste pietre, nei giochi delle nuvole di questo cielo. Mi leggo nei segni dell’uomo, nelle parole che non comprendo, nelle assonanze che scopro curioso, nelle melodie che conosco per non averle mai ascoltate. Mi stupisco della bellezza. Continuamente. e lo dico e lo dico. perchè appartengo a questa terra, rigogliosa e ricca, profondamente umana e intimamente divina. perchè sento la primavera invaderla nella perenne rinascita del suo orgoglio, celebrato dalla mano dell’uomo. perchè sento la sua identità. perchè trovo le sue radici forti e inestricabili, traguardo l’azzurro tra i rami intrecciati, tra le prime foglie di verdi brillanti. sopra ad ogni parola, Europa, mentre viaggio per i tuoi sentieri, vagabondo, so che ti appartengo.